sabato, aprile 01, 2006

Lettera al figlio (R. Kipling)

Se riuscirai a tener salda la testa quando tutti intorno a te
La stanno perdendo e te ne attribuiscono la colpa,
Se riuscirai a credere in te quando tutti ne dubitano
Ma anche a tener conto del loro dubbio;
Se saprai aspettare e non stancartene,
E calunniato non rispondere con la calunnia
E non odiare se sei odiato,
Senza tuttavia apparire troppo buono né parlare troppo da saggio;

Se riuscirai a sognare senza fare dei sogni il tuo padrone;
E a pensare senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se riuscirai ad affrontare il Successo e la Sconfitta
E trattare questi due impostori nello stesso modo;
Se riuscirai a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;
O se riuscirai a guardare le cose, alle quali hai dedicato la vita, distrutte
E resistere e ricostruirle con strumenti logori;

Se riuscirai a fare un mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un colpo solo a testa e croce
E perdere e ricominciare da capo
Senza far parola della tua perdita;
Se riuscirai a serrare il tuo cuore, nervi, muscoli
Per sorreggerti quando sono sfiniti,
E così resistere quando in te altro non resta
Che la volontà di dirli: "Resistete!";

Se riuscirai a parlare alla folla e mantenere la tua onestà,
O a camminare coi Re rimanendo te stesso,
Se né i nemici, ma nemmeno gli amici più cari, potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuna troppo;
Se riuscirai a riempire l'inesorabile minuto
Dando il suo valore ad ogni secondo:
Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene,
E, quel che più conta, tu sarai un Uomo, figlio mio!

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